Cenni storici
Nel centro di Trieste nel rione che i triestini chiamano Rive, sorge il Museo Revoltella una galleria d’arte moderna fondata nel 1872 per volontà del barone Pasquale Revoltella, una delle figure più rappresentative della società triestina dell’Ottocento, che lasciò alla città, oltre a molti altri beni, la sua casa e tutte le opere d’arte, gli arredi e i libri che conteneva.
Il palazzo originario, un’elegante costruzione neorinascimentale di tre piani, edificata si affaccia su piazza Venezia, un tempo chiamata piazza Giuseppina in memoria dell’imperatore austriaco (Giuseppe II, figlio di Maria Teresa) sotto il quale, alla fine del ‘700, era avvenuta l’espansione di quest’area della città.
Grazie alla disponibilità finanziaria lasciata dal fondatore per il mantenimento e lo sviluppo dell’istituzione, ma anche per svolgere una funzione educativa nei confronti dei giovani artisti e degli artigiani, in pochi decenni il Museo Revoltella si arricchì di un cospicuo numero di opere d’arte di notevole valore che resero necessario l’ampliamento della sede.
Per questo, fra varie problematiche economiche e burocratiche, dal 1991 il museo occupa tre palazzi che formano un intero isolato, delimitato da piazza Venezia e dalle vie Diaz, Cadorna e San Giorgio.
Dal 1992 il Museo Revoltella, con la direzione diMaria Masau Dan, è stato definitivamente riaperto con un percorso che si sviluppa in tutto lo spazio ora disponibile (circa 4000 mq di esposizione con 350 opere di pittura e scultura distribuite in sei piani) e ha recuperato anche la dimora del fondatore con i suoi arredi e le sue collezioni rimosse nel tempo per fare posto ai nuovi acquisti.
Una rappresentativa selezione delle numerosissime opere acquisite dal1872 fra cui possiamo trovare: autori italiani del secondo Ottocento, opere tra la fine dell’Ottocento e la prima guerra mondiale – alle Esposizioni internazionali, artisti del primo Novecento a Trieste e in Italia ed, in una galleria più piccola, gli artisti del Friuli-Venezia Giulia degli ultimi cinquant’anni. Ed inoltre i protagonisti del panorama nazionale del secondo Novecento trovano posto nella grande sala del sesto piano che si apre alla vista della città e del mare. Da qui si può uscire sulla grande terrazza, disegnata pure da Carlo Scarpa, e vedere uno splendido panorama.